martedì 15 dicembre 2015

La stella del mattino. Surrealismo e marxismo - Michael Lowy



Dall'introduzione di Michael Lowy


Il surrealismo non è, non è mai stato e non sarà mai una scuola letteraria o un gruppo di artisti, bensì un movimento di rivolta spirituale e un tentativo eminentemente sovversivo di re-incantesimo del mondo, vale a dire il tentativo di riportare al centro dell'esistenza umana i momenti <incantati>, <magici> cancellati dalla civiltà borghese: la poesia, la passione, l'amore folle, la fantasia, la magia, il mito, la meraviglia, il sogno, la rivolta, l'utopia ...  Si tratta di una avventura intellettuale e passionale a un tempo, politica e magica, poetica e onirica, avviata nel 1924, ma ancora ben lontana dall'aver detto l'ultima parola.I saggi raccolti nel presente volume - che sia <storico> o contemporaneo il loro oggetto - intendono far valere l'attualità delle idee, dei valori, dei miti, dei sogni surrealisti. Il filo rosso e nero che li attraversa è il problema sempre sottostante della rivoluzione. Per gli astronomi, dal 1727 la rivoluzione è la rotazione di un corpo intorno al proprio asse. Per il surrealismo, rivoluzione significa assolutamente il contrario: si tratta di interrompere la monotona rotazione della civiltà occidentale su se stessa, di infrangere una volta per tutte  questo asse e di creare la possibilità di un altro movimento, di un moto libero e armonico, di una civiltà dell'attrazione appassionata. L'utopia rivoluzionaria è l'energia musicale di questo movimento.













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